Un forte fronte di freddo artico sta attraversando l’Italia questa settimana, con alcune zone che hanno già registrato temperature da record in questo periodo dell’anno.

Come le temperature si librano in basso, è naturale sospettare che il rischio di contrarre il comune raffreddore o influenza sia più pertinente che mai.

L’inverno è, dopo tutto, la stagione più tremenda per il mal di gola, tosse e naso che cola. E un improvviso calo della temperatura, come quelli che stiamo vedendo in questo fronte freddo, rende ancora più probabile che ci ammaleremo.

Quando le temperature precipitano rapidamente e abbassano i livelli di umidità, i virus tendono a diventare più forti e il nostro sistema immunitario può essere colpito.

Secondo gli esperti del settore sanitario, tuttavia, non è il freddo in sé a farci ammalare – ma le temperature più basse aumentano il rischio di infezioni.

I dati indicano che i virus sopravvivono e proliferano più efficacemente a temperature più fredde, permettendo loro di diffondersi e infettare un maggior numero di persone a temperature più fredde.

Accoppiato con questo, il tempo più freddo può smussare la risposta immunitaria, aumentando la possibilità che si possa ammalarsi.

Virus che arrivano

Abbiamo prove concrete che i rinovirus – la causa della maggior parte dei raffreddori – fanno meglio in aria secca e fredda.

Uno studio ha esaminato come i virus hanno agito in varie temperature e livelli di umidità. I ricercatori hanno scoperto che temperature più fredde e aria più secca hanno aumentato il rischio di infezioni da rinovirus.

Quando un virus entra per la prima volta in contatto con il corpo – in particolare, il naso o la gola – si moltiplica per causare un’infezione. Quando la temperatura corporea si abbassa, come avviene con il freddo, i virus si moltiplicano più facilmente.

Inoltre, le temperature più fredde forniscono al virus influenzale uno strato protettivo, rendendolo più solido e meno penetrabile.

Con il tempo caldo e umido, il virus perde quello strato duro e diventa più morbido, riducendo così la probabilità di diffondersi da persona a persona.

Il nostro sistema immunitario soffre 

Allo stesso tempo, l’aria più secca compromette la capacità del nostro sistema immunitario di combattere i virus. Alcuni hanno teorizzato che il freddo estremo causerà la costrizione dei vasi sanguigni, che danneggia ulteriormente la risposta immunitaria locale.

Il freddo rende essenzialmente più difficile per i globuli bianchi raggiungere la membrana mucosa per attaccare il virus.

Nemmeno le brevi e buie giornate invernali aiutano. A causa della mancanza di sole e del tempo trascorso in casa, le persone tendono ad avere livelli più bassi di vitamina D, una vitamina che in genere aiuta a mantenere il nostro sistema immunitario in funzione.

Tendiamo a rimanere in casa

I virus che diffondono il comune freddo circolano attraverso l’aria e lo stretto contatto personale. E’ comprensibile, quindi, che la trasmissione aumenti quando ci stringiamo in casa insieme durante il tempo freddo.

I rinovirus e altri virus del freddo possono sopravvivere fino a 7 giorni su superfici interne, piani di lavoro o maniglie delle porte. I virus influenzali generalmente possono sopravvivere solo per circa 24 ore. Tutti i virus prosperano meglio sulle superfici dure – metallo o plastica – rispetto ai tessuti morbidi.

Per questo l’unico rimedio davvero valido è lavarsi, spesso, le mani.